L’albero dei sogni
E’ adolescente e scrive. Ha scelto un posto appartato, in
cima al palazzo di dieci piani, per essere più vicina all'infinito del cielo. Racconta
teneri sogni, appena nati. Guarda l’orizzonte e immagina un amore che vive lontano. Lo immagina, lo
descrive, lo invoca. Attraverso il velo, sente il suo essere.
Qualche anno dopo la carta alla quale aveva confidato il suo
piccolo grande segreto cade come un foglio di autunno ingiallito. L’uomo al quale si era affida la strappa con un ghigno compiaciuto.
Chi sei tu per permetterti di sognare?
Lei non trova forza per ribattere. Pare che rinuncia al
volo, a se.
Anni, decenni passano.
Il sogno brucia dentro come una ferita. Il seme ha generato
un albero che cresce di continuo.
Rami attorcigliati, ripiegati per contenersi nel sotterramento. Cercano la luce, nonostante il divieto.
E un buon giorno succede che l’incontenibile vitale esplode.
Emerge in tutta la sua bellezza. Sui rami distesi verso l’infinito pendono dei versi, sogni colorati.
27 febbraio 2016 Roma