Ancora è lontana l'alba
Sul sentiero ripido e stretto
rapaci ali taglienti
si odono volare al buio
Nel cielo stelle tremolanti
la luna cadaverica, distorta
allunga ombre allucinanti
Non ho paura, ma affretto
la camminata per sfuggire
al senso di freddezza serpeggiante
Ancora un po' e sono fuori, penso
il cuore palpitante in gola
ancora due passi, quando
una radice nera e contorta
mi afferra e mi fa cadere
Svanisce il mondo all'istante
ho perso il tempo tra le foglie secche
distesa sul selciato, dolorante
ma cerco un appiglio per alzarmi
E vedo lì, accanto a me,
nell'erba umida, schiacciata
una bambina nuda, raggomitolata
Sussulta la sua schiena bianca
lacrime mute gocciolano sulla pietra
Mi avvicino, scosto i capelli
dal viso spaventato,
lei mi guarda con due laghi di dolore
la stringo forte e le dico le parole
più dolci che abbia mai sentito
le accarezzo le ginocchia graffiate
tolgo le mosche dalle mani intorpidite
la tengo al caldo sopra il cuore,
la coccolo, le canto dell'amore
La sento rifiorire dentro
di rosa tenue colorano le guance
la luce torna a brillare
cristalli ammaglianti tra le labbra
bacio la fronte levigata
di aliti fioriti profumati
l'abbraccio e andiamo via
All'orizzonte nasce il sole.
Gabrielle
Soledoro 15 maggio 2012