mercoledì 19 giugno 2013

Tu, celeste



Sei qui 
e già mi manchi
so bene che
le mie braccia 
non pensi di lasciare
Ma l'equinozio della primavera
ci scalda nella la sua luce chiara
i cuori impetuosi
sfarfallano nei cieli
intrecciano per gioco  
la chioma delle stelle
Al lago degli arcobaleni
s'ammirano cambiando veste
sorridono al vento e
si lasciano trasfigurare 
nel rito della magica metamorfosi
io, sole caldo
tu, celeste.

Gabrielle
Soledoro - 18 giugno 2013





Soledoro

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