domenica 29 maggio 2016

L'Albero dei Sogni




L’albero dei sogni

E’ adolescente e scrive. Ha scelto un posto appartato, in cima al palazzo di dieci piani, per essere più vicina all'infinito del cielo. Racconta teneri sogni, appena nati. Guarda l’orizzonte e immagina  un amore che vive lontano. Lo immagina, lo descrive, lo invoca. Attraverso il velo, sente il suo essere.
Qualche anno dopo la carta alla quale aveva confidato il suo piccolo grande segreto cade come un foglio di autunno ingiallito. L’uomo al quale si era affida la strappa con un ghigno compiaciuto.
Chi sei tu per permetterti di sognare?
Lei non trova forza per ribattere. Pare che rinuncia al volo, a se.
Anni, decenni passano.
Il sogno brucia dentro come una ferita. Il seme ha generato un albero che cresce di continuo.
Rami  attorcigliati, ripiegati per contenersi nel sotterramento. Cercano la luce, nonostante il divieto.
E un buon giorno succede che l’incontenibile vitale esplode.
Emerge in tutta la sua bellezza.  Sui rami distesi verso l’infinito pendono dei versi, sogni colorati.


27 febbraio 2016 Roma



martedì 12 aprile 2016

Un Uomo


Cammina sulla sua strada, passo fiero e sicuro.
Dall'andatura non si direbbe ma è pieno di ferite.
Nella forte luce diurna sembrano cicatrici levigate.
Si confondono nello splendere del sole.
Soltanto con l'avvicinare della sera, quando le fatiche
si acquietano ed egli si ferma per aver ristoro, le ferite iniziano ad irradiare bagliori rosati.
Alcune si accendono, a mezzanotte sono fessure incandescenti
Altre restano mute e opache
Cammina sulla via.
Scie luminose gli si annodano intorno, in danza lenta,
fedele al ritmo dei suoi pensieri
Talvolta, lacrime di luce sgocciolano e,  nel toccare il suolo,
si permutano in cristalli palpitanti, testimoni dei combattimenti passati.
Non si direbbe ma un solitario non è.
Regala, a chi ha la volontà di camminargli affianco,
tutto il suo sapere sull'arte del decantare.
Cammina verso l'alba, con audacia. Sa.
Nella luce diurna. il calore delle ferite si mescola al quello del sole.
Stringe, dolcemente, la mano fresca della donna che lo accompagna.

Roma 12 aprile 2016













sabato 12 marzo 2016

Il mio cuore



Il mio cuore
non ha chiave
qui vive
l’amore 
corre libero
non si concede
attraverso
il buco
della serratura
E' spazio aperto
il mio cuore
puoi giocare
ridere
sognare
puoi sorgere
fiorire
tramontare
Puoi seminare
alzare edifici
metter radici
o volare
Dormire puoi
sotto le stelle
o nel letto
con tende 
di velluto
puoi soggiornare
per un tempo
o per sempre
se lo vuoi.

5 maggio 2016 Roma







Soledoro

Soledoro